sabato 10 gennaio 2009

Barbara Millicent Roberts

Ovvero: con cosa potrebbe innaugurare il suo blog una donna se non con una dedica alla bambola più conosciuta del pianeta?

In tutte le case dovrebbero esistere quelle che io chiamo "riviste gabinetto".
Non in quanto siano da considerare come carta assorbente (oddio, alcune anche sì!), ma perché stanno bene lì, ti aiutano ad ingannare il tempo.
Il non plus ultra è, ovviamente, La Settimana Enigmistica.
Ma non ci stanno male neanche il Venerdì e Donne di Repubblica.
Per noi dandy che la mattina troviamo il giornale dietro la porta di casa (per il latte di mucca appena munto non sono ancora riuscita ad organizzarmi, ma ora che il centro è diventata zona a traffico limitato il trattore dovrebbe avere meno difficoltà a passare per le strade) il sabato è un giorno meraviglioso.
Oggi, però, non ho trovato Donne.
Uff, niente oroscopo pseudopsicomusifilopoetico ... e niente lettere a Galimberti.
Velvet mi sembra faccia molto più il vezzo a quelle riviste patinate stile Vogue, che proprio non mi vanno giù (meglio un bel pettegolezzo alla Oggi!). Ma quello passa il convento, e tant'è.

Lo sfoglio svogliatamente e mi imbatto quasi subito in Lei.
Un servizio di otto pagine!
L'intramontabile semprebionda Barbie (fatte salve le edizioni multietniche della bambola più politically correct del pianeta ... !) compie 50 anni!
Sorrido pensando che proprio martedì Luisa, 5 anni, mi è venuta ad aprire la porta entusiasta stringendo in mano il suo nuovo e splendente Maggiolino rosa.
Amata e desiderata Barbie ... e odiata!
Tanto che sul fenomeno più chiaccherato del momento, il social network Facebook, qualcuno si è preso la briga di creare un gruppo dal titolo "GRUPPO PER LA SOPPRESSIONE DELLE BARBIE", con esilaranti immagini dal contenuto altamente splatter.
Chissà cosa ne pensa la Mattel!
La Mattel, che ha legato stretto stretto il suo nome a quello del marchio Barbie, al punto da giocarci gran parte della sua comunicazione sperimentale arrivando addirittura a dipingere di rosa un'intera strada di Salford, Inghilterra, nel 1997, per il Mese Rosa di Barbie (tutto tutto: case, serrande, alsfalto, cassonetti ...) ... nello stesso anno in cui gli Aqua uscivano con Barbie Girl, a far da sinonimo a "ragazza svampita"...
... e nel 2002 la Mattel perdeva contro gli Aqua (aveva agito per diffamazione, violazione di copyright e volazione di marchio) perchè la canzone veniva riconosciuta dal giudice protetta come parodia in base al primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti.
Ma ci sono anche i successi di Barbie, come la riassegnazione in favore della Mattel del nome di dominio barbie.it, registrato dal sig. Scognamiglio, il quale ha continuato fino all'ultimo ad affermare i suoi diritti (in quanto diminuitivo comune del nome Barbara, personaggio di cui la rivista vantava di detenere i diritti).
Sacrosanto!
Anche se nel 2006 in Canada, quasi per le stesse motivazioni (abbreviativo del nome di donna), la catena di ristorazione Barbie's Bar&Grill non ha dovuto cambiare il proprio nome: la Corte non ha riconosciuto la notorietà del marchio della bambola al punto da potersi configurare confondibilità tra lo stesso e la catena di ristorazione ... e il marchio Barbie's & Design.
E c'è la più famosa causa per violazione di copyright e segreto industriale contro le bambole Bratz, la cui produzione (e sempre maggior successo) è stata ritenuta origine del calo di vendite (!) della bambola più famosa del mondo, che la Mattel ha vinto nel luglio 2008 e che proprio far data dal geneltiaco di Barbie (marzo 2009) dovrebbero essere tolte dal commercio.

Pochi giorni fa la Befana ha reso felice Luisa regalandole il tanto ambito Maggiolino rosa.
Un quarto di secolo fa io chiedevo una Barbie come corrispettivo a una visita dal dentista (ebbene sì, faccio parte del branco!)
Mezzo secolo fa Barbie nasceva, ispirata da un'altra bambola, la tedesca Bild Lilli.

Chissà se oggi si userebbe il sostantivo ispirazione per definire la molla della nascita di Barbie ...

(foto di VerseVend)

1 commenti:

Anonimo,  11 gennaio 2009 alle ore 14:16  

Incidenze e coincidenze
Nella domenica che segue la settimana della befana mi è capitato di imbattermi in questo blog segnalatomi da una amica. A parte il fatto che la mia amica è bionda e non ha dato mai retta alle mie avances (come tutte le bionde, perchè a noi maschi piacciono solo le bionde e perchè tante piccole barbie diventate grandi continuano ad imitarle insegnando alle loro figlie lo stesso modo di sembrare? Venerdi stavo sorseggiando il quarto caffè al bar facendo come al solito il cascamorto con la barista (rossa)quando mi sono imbattuto in un dialogo fra due studenti (maschio e femmina). Lui raccontava di essere andato in bianco a Budapest: città troppo grande, ne incontri una e poi la perdi di vista... E poi tutte uguali, tutte bionde,tante barbie tutte uguali.

Non ho ascoltato la fine: ho regalato il mio solito bacio (perugina) alla barista e sono scappato sotto la pioggia senza capire perchè le bionde non mi danno mai retta.

Un cenno a Galimberti. Studioso, divulgatore e sferzante commentatore di costumi incappato in una condanna per plagio (mi capita di usare le sue argomentazioni ma non sempre lo cito...). Sempre più frequente nell'epoca del taglia e incolla. E con centinaia di casi discussi fuori dalle aule giudiziarie. I casi più disparati: poco tempo me ne è capitato uno in cui era dovuta intervenire anche la Montalcini (e non si trattava di studi di biologia). Troppa fretta e troppi concorsi universitari espletati con pregiudizio.

Ad un'altra volta il commento sull'oroscopo di donna. Quello che ho in mente è ancora troppo fresco per essere commentato.

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